Letteratura postmoderna

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La tendenza letteraria che nasce come una serie di stili e idee dopo la seconda guerra mondiale in reazione alle teorizzazioni del modernismo viene chiamato letteratura postmoderna, ed estende molte delle tecniche ed assunzioni fondamentali della stessa letteratura modernista.

Descrizione

Si può dire che la letteratura postmoderna non si ponga contro la letteratura delle avanguardie del primo '900, chiamate nel mondo anglosassone modernismo, movimento rappresentato soprattutto da James Joyce, T.S. Eliot ed Ezra Pound); piuttosto ne sviluppa ed estende lo stile facendosi consapevole e ironica. Si può affermare che sia la letteratura modernista sia quella postmoderna rappresentano una rottura rispetto al realismo del diciannovesimo secolo, in cui una storia veniva raccontata da un punto di vista oggettivo o onnisciente. Eppure è stato rilevato che alcuni scrittori postmoderni (per ad esempio Steven Millhauser o talvolta John Barth) riprendano idee, stili, tecniche della letteratura ottocentesca.

Certamente il citazionismo, l'imitazione e il pastiche sono tratti caratteristici della letteratura postmoderna più che di quella modernista, quindi è facile ritrovare negli scrittori postmoderni deliberate imitazioni (dette anche pastiche) dello stile di scrittori nel passato. Ne è un ottimo esempio l'ultimo romanzo di Thomas Pynchon, Mason & Dixon, che imita il tono e addirittura l'ortografia degli scrittori del '700 inglese (come Henry Fielding e Jonathan Swift).

Nello sviluppo dei personaggi, sia la letteratura moderna che quella postmoderna esplorano il soggettivismo metafisico, passando dalla realta' esterna per esaminare gli stati interni della coscienza, in molti casi appoggiandosi ad esempi della letteratura moderna come il flusso di coscienza di Virginia Woolf e James Joyce. Ma alcuni narratori postmoderni rifuggono dai personaggi a tutto tondo, privilegiando personaggi monodimensionali, spesso ripresi in modo più o meno esplicito da altre opere letterarie (come il Marco Polo di Italo Calvino nelle Città invisibili).

Inoltre sia la letteratura moderna che quella postmoderna esplorano la frammentarietà nella narrativa e nella costruzione del personaggio, che riflette i lavori del drammaturgo Svedese August Strindberg e dell'italiano Luigi Pirandello. I personaggi della letteratura postmoderna spesso non ambiscono ad essere ritratti approfonditi di psicologie analizzate in estremo dettaglio: spesso sono personaggi piatti, o allegorici, che non pretendono di avere una profondità psicologica. In questo possono ricordare certe figure che s'incontrano nelle opere di Franz Kafka, scrittore ceco assimilabile al, ma che ha influito potentemente sulla letteratura postmoderna. Esempi di questa tendenza si possono trovare nei racconti di Donald Barthelme o nei romanzi di John Barth.

Riguardo alle modalità di rappresentazione, mentre la letteratura modernista cercava nuovi modi di raccontare una realtà che comunque era ritenuta conoscibile (anche se i modi di rappresentazione sperimentali di autori come Joyce o Ford Madox Ford o Virginia Woolf possono spiazzare il lettore abituato alla narrativa tradizionale), la letteratura postmoderna si pone il problema di raccontare una "realtà" che non è più data, oggettiva, solida come quella postulata dal positivismo del XIX secolo. Questo può portare l'accento su una serie di fenomeni socioculturali che hanno ripetutamente attratto la narrativa postmoderna:

Origine della letteratura postmoderna

È come al solito difficile individuare il punto esatto in cui cessa una stagione letteraria e se ne apre un'altra. Nel caso della letteratura postmoderna il problema è complicato dal fatto che essa trova il suo nome e la sua teorizzazione negli Stati Uniti, ma accoglie al suo interno scrittori di altri paesi "adottati" dal movimento nordamericano (i nomi più significativi in questo caso sono quelli di Borges, Calvino, Marquez, Nabokov). È comunque possibile indicare come momento di transizione tra modernismo e postmoderno quello che va dal 1940 al 1960. In questo periodo si situano opere chiave come The Recognitions (Le perizie) di William Gaddis, del 1955; The Cannibal di John Hawkes, del 1949; Il giardino dei sentieri che si biforcano di Jorge Luis Borges, del 1941; Lolita di Vladimir Nabokov, del 1955.

La piena "fioritura" della letteratura postmoderna si ha però negli anni 1960, a partire dalla pubblicazione di The Sot-Weed Factor di John Barth (1960), del capolavoro di Joseph Heller, Comma 22, del 1961, e del primo romanzo di Thomas Pynchon, V., nel 1963. Soprattutto il successo commerciale di Comma 22 ha aperto la strada alla narrativa postmoderna che troverà la sua consacrazione nel 1973, con la pubblicazione del capolavoro di Pynchon, L'arcobaleno della gravità, vincitore del prestigiosissimo National Book Award (l'equivalente dell'Oscar per la letteratura statunitense).

Dibattito sul postmoderno

Soprattutto l'ultimo problema ha scatenato critiche spesso accese e rifiuto della letteratura postmoderna su base morale o politica: una letteratura che rifiuti l'idea di verità è stata messa in discussione come legittimazione di pratiche di dominio e sfruttamento cui può far gioco l'idea che la verità non esista, e che una buona campagna di propaganda (o comunicazione, come viene spesso chiamata ultimamente) possa far sparire o comparire fatti e situazioni a piacimento.

La replica di uno dei più grandi scrittori postmoderni, Thomas Pynchon, nel suo romanzo Mason & Dixon, è stata che non c'è niente di più temibile di una versione unica di come stanno le cose nel mondo o come sono andate le cose nella storia (e con ciò Pynchon allude evidentemente al pensiero unico). La letteratura che lui pratica, quella postmoderna, cerca invece di dare voce a più versioni della storia, in modo che ci sia possibilità di dialogo, di dibattito, di confronto; questo lascia spazio anche alla verità dei deboli, degli sfruttati, degli sconfitti (quelli che Pynchon ha definito i "preteriti").

Alcuni autori postmoderni

  • Donald Antrim
  • Thomas Pynchon
  • Don DeLillo
  • Elfriede Jelinek
  • Oswald Wiener
  • Gerhard Anna Concic-Kaucic
  • A.M. Homes
  • Salman Rushdie
  • David Foster Wallace
  • Donald Barthelme
  • John Barth
  • Robert Coover
  • William Gaddis
  • Kurt Vonnegut
  • Joseph Heller
  • Philip K. Dick
  • James Graham Ballard
  • Italo Calvino
  • Jorge Luis Borges
  • Steven Millhauser
  • Robert Sheckley
  • E.L. Doctorow
  • John Fowles
  • Umberto Eco
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