Come ci si inventa. Storie, buone ragioni ed entusiasmi di due responsabili dell’eresia costruttivista

Heinz von Foerster, Ernst von Glasersfeld

Wie wir uns erfinden. Eine Autobiographie des radikalen Konstruktivismus, Carl Auer, Heidelberg


Come ci si inventa - Heinz von Foerster, Ernst von Glasersfeld

pagine XX - 195

15,49 euro

1999, ed. italiana 2001

Odradek, Roma


Chi volesse fare la storia del costruttivismo, non potrà non cominciare da questo libro. E sarà un inizio piacevole e accattivante. Due picari della ricerca metodologica rilasciano autobiografie incrociate percorrendo una straordinaria galleria di personaggi e di luoghi geografici (da Merano a Dublino, dal lago di Garda a Parigi, da Città del Messico all’Illinois). In epoca di big science e di primato monopolistico delle scienze dure poco è emerso di quel fiume carsico, critico, che si alimentava della ricerca interdisciplinare, di frontiera, e che ne rappresentava il sommesso contrappunto, anche all’interno di istituzioni potenti, in cui tuttavia fantasia e creatività erano ancora apprezzate e facevano premio nei confronti della scienza applicativa o di routine. Ora che l’epistemologia contemporanea è lì a rimirare le macerie giunge, finalmente distinto e intelligibile, il pacato discorrere di due straordinari e grandi vecchi che ci restituiscono, da protagonisti responsabili, le coordinate spaziali e soprattutto temporali del costruttivismo. Un indirizzo di pensiero, fatto di pratiche quotidiane di ricerca, che è sfuggito a una definizione proprio in virtù della sua natura autenticamente interdisciplinare; giunge quindi opportuna questa sua definizione genetica, itinerante, biografica addirittura; una mappa che raccoglie e rappresenta luoghi inediti o poco frequentati ma che comunque si rivelano come importanti anelli di una catena lunga e tenace.

Un dialogo serrato - un dialogo autentico, non un esercizio letterario -, due autobiografie incrociate, restituiscono la straordinaria storia del costruttivismo radicale che trova in Italia una importante e decisiva fonte, ancorché misconosciuta. Una dimestichezza, quella con l’Italia, da cui i due autori hanno saputo trarre spunti e ispirazione, da Giambattista Vico a Silvio Ceccato e alla Scuola Operativa Italiana, a cui fanno omaggio. Heinz von Foerster ed Ernst von Glasersfeld, protagonisti della ricerca di frontiera e che sulla frontiera hanno a lungo stazionato, intenti a gettare ponti, ad annodare fili culturali, metodologici e scientifici, ricostruiscono le vicende più significative dei rispettivi percorsi, fatti di spostamenti geografici e migrazioni intellettuali, trovando nella critica radicale del realismo filosofico il vero tratto d’unione di una ricerca interdisciplinare molto ricca e complessa. Una mirabolante galleria di personaggi restituiti con immediatezza e con ricchezza di aneddoti, da Ross Ashby, a McCulloch, da Norbert Wiener a Gregory Bateson, da Konrad Lorenz a Erwin Schroedinger, accompagna il racconto per una straordinaria e avvincente lettura.