Modello medico e psicopatologia come interrogativo

Gian Piero Turchi, Andrea Perno


pagine 219

25,50 euro

2002

Upsel, Padova


Si racconta che mentre Kraepelin partecipava ad una riunione di reparto, ad un paziente venne fatta diagnosi di ‘dementia precox’. Ad un certo punto uno dei medici disse: “Tutti voi pensate che si tratti di un caso di dementia precox, ma cinque anni fa era ricoverato qui e gli abbiamo fatto una diagnosi di psicosi maniaco-depressiva”. Kraepelin alzò le mani al cielo ed esclamò: “Oh, no, no, questo è impossibile!”. Sciolse la riunione, si girò verso il suo assistente e disse: “Lei lo sa e io lo so che è possibile, ma non possiamo dire una cosa simile a dei giovani psichiatri”.

II testo si addentra nell'ambito dei rapporti fra psichiatria come prassi operativa e psicologia clinica come offerta teorica a questa di supporto.
Prendendo in esame la mutuazione del modello medico in ambito psichiatrico, e inquadrando l'argomento attraverso una prospettiva epi­stemologica e teorico-metodologica, viene così evidenziata l'inattuabile trasposizione del modello medico stesso, che la psichiatria assume co­me fondamento teoretico ed operativo.
H successo della psichiatria viene quindi messo in relazione non tan­to ad un uso teoreticamente fondato della categorie mediche, delle quali viene fatto uso inadeguato, quanto al fatto che il linguaggio medico, svuotato del suo significato originario, è utilizzato come retorica, po­nendosi pertanto come persuasivo e quindi pervasivo a livello culturale.

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