Uno, nessuno e centomila

Luigi Pirandello

Uno, nessuno e centomila  - Luigi Pirandello

pagine 240

11,90 euro

1925

Bemporad, Firenze


- Che fai? - mia moglie mi domandò vedendomi insolitamente indugiare davanti allo specchio.
- Niente, - le risposi, - mi guardo qua, dentro il naso, in questa narice. Premendo, avverto un certo dolorino.
Mia moglie sorrise e disse:
- Credevo ti guardassi da che parte ti pende.
Mi voltai come un cane a cui qualcuno avesse pestato la coda:
- Mi pende? A me? Il naso?
E mia moglie, placidamente:
- Ma sì, caro. Guardatelo bene: ti pende verso destra.mo.

 

Pubblicato nel 1925 è il romanzo più tipico di Pirandello, quello in cui meglio si manifesta il nucleo fondamentale di quel particolare sentimento della vita e della società che sta alla base di tutta la sua grande opera teatrale. Vitangelo Moscarda si convince improvvisamente che l'uomo non è "uno", ma "centomila"; vale a dire possiede tante diverse personalità quante gli altri gliene attribuiscono. Solamente chi compie questa scoperta diventa in realtà "nessuno", almeno per se stesso, in quanto gli rimane la possibilità di osservare come lui appare agli altri, cioè le sue centomila differenti personalità. Su questo ragionamento il tranquillo Gengé decide di sconvolgere la sua vita.

 

Recensione